sabato 15 settembre 2018

Icarus di Matteo Cavezzali Ascesa e caduta di Raul Gardini


IL cinque settembre mi arriva e leggo questo libro, la sera poi la notizia della morte di Idina Ferruzzi, la moglie di Raul Gardini mi è vicina come se fosse un parente stretto, una persona cara.  
Ha proprio ragione Matteo Cavezzali a raccontarlo così bene nel suo libro di quanto alcuni fatti e personaggi della vita pubblica del nostro paese siano diventati figure mitologiche, quasi semidei, e tali li abbiamo introiettati noi nel nostro immaginario.

1993, cosa ricordi io non so. Forse nulla se non proprio la morte di Raul Gardini, la vicenda di Mani pulite, la morte di Cagliari. Non ho ricordi della mia vita ma della vita e della morte di Raul Gardini.

Ammiravo questo imprenditore fantasioso e creativo che voleva far andare le auto con la benzina verde.
Benché capitalista, proprietario di un impero, rimandava una idea di libertà. 
Poi arrivarono le inchieste e gli avvisi di garanzia per gli indagati in corruzione e Mani pulite fu uno stranissimo modo di procedere, un periodo in cui le manette sembravano sinonimo di giustizia e pulizia. Sembrava possibile svelare il meccanismo di connivenza fra potere politico ed economico. Ora con i 49 milioni di euro alla Lega dati da Benetton sappiamo che tutto rimase come prima se non peggio di prima. Allora però si portavano in carcere uomini che il giorno prima erano al comando di imprese enormi, dirigenti e funzionari, si portavano in carcere e il carcere era, come lo è per tutti, la privazione della libertà.

Raul Gardini era la libertà. Ricordo che anche io non ho creduto all’ipotesi del suicidio, benché potesse starci come stato d’animo. Non ho creduto al suicidio per tutte quelle incongruenze che Matteo Cavezzali racconta così bene nel libro Icarus. Credo che lo scrittore abbia avuto come suggeritore Gardini stesso, ne sono sicura.  Consiglio di leggere questo libro e ringrazio Angelo Ferracuti per aver incoraggiato Matteo a scriverne.

“Ci sono mille modi di raccontare una storia. Soprattutto una storia che ha contorni sfocati e molti punti poco chiari. Una storia torbida in cui colpevoli e vittime hanno la stessa faccia. Chi racconta una storia decide i ruoli e assegna le parti. Ho sentito parlare della vicenda di Gardini da decine di persone, e ognuno raccontava una storia completamente diversa. Colpevole o vittima? Visionario o pazzo? A Ravenna tutto è un mosaico” 


Nel libro di Matteo Cavezzali, la città di Ravenna, allora al centro del mondo economico, un impero.  
La Basilica di Sant’Apollinare nuovo con i mosaici bizantini, i miti di Apollodoro, il labirinto e l’intervista di Enzo Biagi ad Idina Ferruzzi.  In quel giorno lei disse la sua verità.  
Matteo Cavezzali è un giornalista e scrittore rispettoso dei fatti e delle persone, si sente la sua sincera adesione, la sua grande partecipazione.
Leggiamo il libro e resteremo testimoni una volta di più di quanto la storia di alcuni ritorni e stia presente nel ricordo di molti, essendo questa la storia del nostro paese.
Ippolita Luzzo

Matteo Cavezzali nato nel 1983  vive a Ravenna. Collabora con diversi giornali tra cui la Repubblica e tiene un blog sul sito del Fatto Quotidiano. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su minima&moralia, Nazione Indiana e nella raccolta Almanacco 2017. Mappe del tempo (Quodlibet 2017) curata da Ermanno Cavazzoni. Ha scritto testi per il teatro messi in scena in Italia e all’estero. Dal 2014 è direttore artistico del festival letterario ScrittuRa

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