lunedì 9 ottobre 2017

Ammore e malavita dei Manetti Bros

Ho visto due volte il film Ammore e malavita e sono pronta per rivederlo la terza volta, ho scritto così sul social, al ritorno dal Cinema Due Mari. La seconda volta mi è piaciuto più della prima e la terza ancora di più.
Omaggio alla commedia italiana, il film inizia con Napoli, cartolina dall'alto, con le riprese che man mano si avvicinano alla Chiesa di Santa Maria della Sanità dove si svolge un funerale. C'è un cronista che ci spiega chi siano i presenti, chi il morto, cosa è accaduto. Una vedova in gramaglie, scrivo ridendo, Claudia Gerini bravissima, è la serva andata in sposa al re del pesce, Don Vincenzo Strozzalone, ora nella bara. Ma siamo in un musical e il morto canta, così sappiamo che il morto non è il morto pianto da quei familiari.
Siamo nel gioco degli scambi di Plauto, la commedia plautina degli inganni, anzi no, di Terenzio, la commedia raffinata.
Qui non ci sta volgarità, si fa ridere senza nessuna brutta battuta d'avanspettacolo, anzi, la volgarità viene rampognata. Un primo tempo scoppiettante di trovate, come i botti con cui viene fatto saltare un impianto camorristico e delinquenziale, un secondo tempo più da James Bond, con il personaggio Ciro, quasi un Sean Connery napoletano.
Si scherza  con le similitudini, si scherza con leggerezza e originalità, si canta e si balla, belle musiche, belle canzoni. Flashdance impazza nei corridoi di una clinica napoletana, ed è un omaggio al musical molto amato. Da "Tano da morire" di Roberta Torre, film musical sulla mafia nel quartiere Vucciria, ad "Ammore e malavita", erano venti anni che non si rideva più degli stereotipi di luoghi terribili, come le Vele di Scampia, del tragico assoldare ragazzi per farne killer, dell'errato senso dell'onore e del rispetto al capo.
Nauseata dai film di Saviano che indulgono nel brodo camorristico, qui respiriamo liberi nella sceneggiata, nella commedia e nella farsa, senza perdere di vista la possibilità di dire quanto sia insulso il male. Napoli bellissima, la poltrona di cornetti rossi accoglie il re della sceneggiata cantare in Piazza Plebiscito, siamo a Napoli bellissima.        

1 commento:

Stories. ha detto...

Titolo che mi incuriosisce molto e che attendevo da un po'! Recupero nei prossimi giorni :D