venerdì 3 marzo 2017

Quella sera a VertigoArte. Ponte di conversazione con Paolo Aita

Per abitare il cielo
La Guglia
Da semplice occasionale spettatrice di una fruizione artistica mi trovo quella sera a VertigoArte per lo stesso gioco delle combinazioni amicali che mi portano stasera al Complesso Monumentale San Giovanni all'inaugurazione della mostra in ricordo di Paolo Aita.
VertigoArte era una sua creazione scopro, ricordando quella sera a Cosenza, in attesa che Franco Araniti giungesse e mi portasse in regalo i suoi libri "Es Senza" "Di quel via vai... D'amore" 
Orfeo con la tua voce/voleva portarmi via dal mondo
... è per farti vivere/che ti chiamai per nome/e dileguandomi
ti ho fatto voltare
L'ombra di Euridice che dice di voltarci indietro per perderla.
A VertigoArte conosco Orazio Garofalo, Ex stasis, da fuori, con suo video, Estasi, che proietta le ombre sul muro fuori dallo schermo. Ombra sei, come non ti vedi mai. Tua ombra le spalle.
Febbraio 2015- Marzo 2017
Sono qui al Complesso Monumentale San Giovanni, i relatori hanno già iniziato, io raccolgo la testimonianza di Ghislain Mayaud su Paolo Aita che conosco solo questa sera attraverso le parole, le immagini degli artisti, degli amici, dalle lacrime della mamma. 
Lo conosco con in mano un libro di John Berger E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto 
Ponte di conversazione con Paolo Aita,
Glislain Mayaud: Paolo è qui, inizia, mostrando il catalogo con Paolo che vi abita e si sporge quasi dallo spazio. In quale spazio noi decidiamo di abitare lo scegliamo in base alla nostra sensibilità e lui aveva scelto di abitare il cielo.
Cerchiamo di dare forma a questa grande ansietà che è la morte, la vita è luce, giorno, ed è il giorno, la luce, che permette il farsi, il pubblicare.
Con la luce e con l'ironia si vive nel mondo poetico e trasversale che attraversiamo.
Un uomo a cui piaceva far da ponte fra linguaggi diversi, giocare con il francese e parlare con il suo amico in un misto di italiano e francese. La vitalità degli interessi, i libri, le poesie, la musica, le mostre, gli incontri, il ponte, mettere in contatto, creare... Mi sembra che la vita sia bellissima, vista così, dallo spazio dell'arte, dalla valigia che ci porteremo. Materia e idea hanno la stessa sostanza. 
Con la coda dell'occhio di Daniele Rizzuti che dissolve i passanti per fotografare l'anima colorata, all'oro, all'argento e al bianco di Elena Diaco Mayer, Le cose sono più forti di ogni immaginazione, passano sul video di Orazio Garofalo i giorni  di Paolo Aita bambino, di lui adulto, saluto Paolo e lo conosco.
Con un filo in mano, anzi una guglia. 
Leggendo John Berger E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto. Per abitare il cielo.
Ippolita Luzzo  

1 commento:

Ogar ha detto...

Che bello il tuo scrivere: fuoriesce sempre dal Tuo cuore meravigliato!