domenica 27 novembre 2016

L'internazionale di Martinelli: La Pace di Aristofane

Aristofane a Scampia è il libro testimonianza di Marco Martinelli, attore, autore e regista del Teatro delle Albe di Ravenna, un teatro di ricerca che da venticinque anni si espande nelle strade dando vita ad altri teatri, ad altre esperienze teatrali come Punta Corsara a Napoli, come Capusutta a Lamezia Terme.

Siamo stamattina nei locali, appena inaugurati, della compagnia teatrale Scenari Visibili, Tip Teatro, si sta proiettando il video "Eresia della felicità", esperienza fatta in cinque giornate a Milano presso il Castello Sforzesco.
 "Creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij"
"Ascoltate!
Se accendono le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano?
Vuol dire che qualcuno chiama perle questi piccoli sputi? 
..............................................
Ascoltate!
Se accendono le stelle,
vuol dire che qualcuno ne ha bisogno?
Vuol dire che è indispensabile
che ogni sera
al di sopra dei tetti
risplenda almeno una stella?"

Creazione a cielo aperto sulle note dell'Internazionale che lui, un musicista, suona e suona dal sassofono solitario accanto le mura del castello, come un araldo antico. Canticchio tra di me la canzone, amandola come l'ho amata adolescente, credendoci come ci ho creduto adolescente, perché bisogna crederci, credere nelle possibilità.
Così ci sta dicendo Martinelli, ora, a video terminato, ora, con i  ragazzi di Capusutta che lo guardano con occhi lucidi di emozione, bisogna crederci anche quando sembra tutto finito, quando nessuno ci ascolta più, perché esiste sempre un angelo, come nel Morgante del Pulci, che ci afferra da un ciuffetto e ci porta su. 
L'amore per i classici, l'amore per la contaminazione ha portato Martinelli ad esperienze tali da farlo sentire sempre vivo, di non ingessarsi e fare il morto vivente come molti quando raggiungono posizioni rilevanti. Lui non ha preso a fucilate dalle feritoie delle sue postazioni i nuovi che volevano emergere anzi li ha aiutati e continua ad aiutarli a farli emergere. Con lui è presente stamattina un suo collaboratore, Alessandro Argnani,  che venticinque anni fa era un ragazzino incontrato in quell'Istituto Tecnico di Ravenna dove tutto iniziò.
"Senza appunti vado a memoria,- Marco, e conservo la felicità di Dario Natale, nel porgerti le domande su un momento in cui lui con te davate vita a Capusutta, all'adolescenza, all'entusiasmo di fare un urlo, un grido di pace, con "Le donne in parlamento" di Aristofane."
Aristofane è il tuo gemello, tuo fratello, non bisogna amare i classici da lontano, bisogna amarli come vicini, come compagni, giocare con loro, e farci uno sgambetto.
Nella Pace di Aristofanealtra commedia, portata in scena a Scampia,  a cavallo di uno scarabeo stercorario, la spedizione celeste andrà lontano dalle strade sporche dallo sterco dei cani che insozzano le vie della nostra città, via nell'Olimpo per parlare con gli dei. Il teatro per volare via. Nell'eresia della felicità.     
Ippolita Luzzo 

Nessun commento: