sabato 2 gennaio 2016

Chiedo scusa ai premi Internazionali della mia regione

Premio Internazionale "Rana nello stagno" del granducato di...
Premio Internazionale "Mucche nella stalla" del principato di...
premio Internazionale " Spiriti celesti" dal regno dei cieli 

Chiedo scusa e vi chiedo "Internazionali di cosa? Di dove?"
Ci saranno fra voi alcuni premi significativi, dati cioè con criteri validi.
Ci saranno fra voi alcuni premi che fanno onore all'autore che riceve ed al paese che lo consegna
Ci saranno fra voi alcuni premi che poi varcheranno la soglia della propria strada e andranno nel mondo
Non lo dubito.
Sull'aggettivo internazionale mi fermo a riflettere. 
Come può una contrada, un borgo, una cittadina, una provincia ed una regione, periferia della periferia, non solo geografica ma ideale, come può dare un premio Internazionale, fuori cioè dai confini di quella nazione di appartenenza dove si è misconosciuti?
E come si può travalicare la nazione delle lettere e delle arti e dare premio urbi et orbi?
Chi dà i permessi affinché un premio possa fregiarsi dell'aggettivo Internazionale? 
un luogo altrettanto oscuro, suppongo, chiamato Dipartimento agli affari interni della cultura e dei premi.

Chissà come si fa ad avere simile referenza! Anche noi così potremmo fare un bel premio internazionale per ogni numero civico di strada, per ogni cattedrale, per ogni scuola privata e pubblica, un bel premio intestato ad ogni cittadino del natio borgo selvaggio, un bel premio internazionale che poi daremo...
Già a chi lo daremo? 
Se saremo noi stessi i titolari di questi bellissimi premi internazionali tanto varrà che  lo consegniamo a noi stessi. Intorno a noi nessuno ci sarà sprovvisto a sua volta del suo bel premio ed anche costui se lo intitolerà.
Evviva Evviva il mondo dei premi
Evviva il mondo di chi premia e dei premiati che abbiamo visto molte volte sono la stessa persona. Internazionale, però.

3 commenti:

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...
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Unknown ha detto...

La rincorsa ai premi, internazionali o nazionali o di borgata, mi pare siano una evidente esternazione di problemi di identità.
Se ciascuno fosse convinto del proprio intrinseco valore, non aspirerebbe e non accetterebbe nessun premio.
La logica della concorrenza ha deteriorato la convivenza umana e condotto il Mondo alla attuale fase di totale e irreversibile decadenza.
L'abolizione dei premi ci salverà!