mercoledì 17 dicembre 2014

Mario Maruca all'Uniter




Mario Maruca all’Uniter


Il teatro dalla scena al quotidiano

Il teatro come comunicazione e per comunicare bisogna saper pronunciare le parole

Il teatro come dizione corretta

Rispettando la lingua, l’italiano.

Poche regole per avere dizione corretta

Le vocali sono sette, a è é i o ò u, aperte o chiuse.

Sono aperte se sono accentate sono chiuse se sono atone.

Lo insegnavamo a scuola ma non l’abbiamo mai messo in pratica, colpa di una abitudine dialettale. Di un uso comune

Ci siamo privati del piacere del suono della parola.

Mentre Mario parla di curva discendente e ascendente della frase, mentre parla dei muscoli facciali che non muoviamo nel pronunciare suoni, mi passa davanti un sud perdente e rinunciatario, servile e furbetto che se ne frega di imparare una corretta pronuncia. Un sud inservibile, continuo io, pensando a come abbia insegnato grammatica italiana, accenti e vocali senza mai correggermi un po’.

Nel porgere la parola ora Mario ci parla di gesti, di postura

Armonia tra corpo e mente

Se ti muovi veloce non puoi parlare lento perché l'azione del pensiero è una reazione all'azione del movimento

Di bugia e verità

Di come attore debba essere vero se non lo è risulta falso allo spettatore e non più credibile nel suo momento

Dalla scena al quotidiano

Recitare, creare energia

La posizione. Lo spazio tra noi.

La giusta distanza

Controllo delle cose

E mentre Mario conclude sua lezione di base sul vivere civile ci mostra con un esempio come ogni gesto sia una reazione ad un altro, se tu fai ciao ti risaluteranno e se rispondi arrabbiato ad uno già di suo infuocato un incendio si propagherà.

Al fuoco bisogna buttare acqua, ha sempre detto mia mamma e Mario insieme, facendo esempio e rispondendo dolce e con tono calmo a chi prima era irritato vedremo che anche l’altro sarà più disponibile, si placherà.

Lezione che noi tutti applaudiamo certi di voler imparare almeno a dir giusto una e.

Grazie Mario

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