mercoledì 31 dicembre 2014

2014 L'anno di Alessandro Bozzo- Giornalista



L’anno di Alessandro Bozzo- Giornalista
Quando una negazione afferma e dà coraggio.
Alessandro si è ucciso nel marzo del 2013, lasciando i suoi scritti, il suo malessere, ed il suo je accuse verso un giornalismo troppo cattivo. Editori che impongono cosa scrivere, denunce e minacce, precarietà nei contratti lavorativi.
Un vero inferno.
Da tutto questo lui è andato via, ritornando nei suoi amici e colleghi, nei suoi splendidi familiari, in Don Tommaso Scicchitano.
L’anno di Alessandro Bozzo Il 2014
Sacro fuoco- Storie di libertà di stampa, Il libro che viene presentato un po’ dovunque in Calabria, contiene articoli di giornalisti bravi  che continueranno a fare il lavoro di giornalisti con necessità e ragione, come diceva Leucippo, nel V Secolo. Il libro parla di Alessandro, delle cose che a lui piacevano, il tennis, il Canada, non essere un santino da mostrare come garante.

Vado a memoria eppure emozionata del coraggio che hanno i suoi amici. Fondano questa estate La Alessandro Editori S.R.L. e creano un giornale, a colori, cartaceo, un quotidiano, La Provincia di Cosenza, ricordando, nel primo articolo dell’editoriale di Francesco Graziadio, Derrida, l’inerme.

Colui che non ha mezzi finanziari, di ricatto, coercitivi per imporre le sue ragioni. Colui che non può difendersi con le armi usuali dell’insulto, dello sporcare, dello sputo. Colui che ha solo principi e onestà, dignità e consapevolezza e sa  che non bisogna accettare per forza di adeguarsi e che anche il rifiuto è lotta.
Sa tutto questo Alessandro, lo sa, e stamattina da lassù mi manda, sorridendo, il suo anno, per tutti noi che lo amiamo.

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