mercoledì 27 agosto 2014

Se avessi letto Guia Soncini non lo avrei scritto più



La troia infoiata            
11Maggio 2012

Da San Paolo al mio Papà

Dal mio papà a Reds, agli scritti di Reds su Neteditor

La donna non ha un’anima, dice San Paolo, la donna taccia, stia sottomessa, è sconveniente che vada in giro, che frequenti, che faccia valere le sue ragioni, la donna è imperfetta.

Tale e quale mio padre.

Forse non hanno tutti i torti, vero?

La donna è mobile, qual piuma al vento. Muta d’accento e di pensier. Dal Rigoletto, Giuseppe Verdi

Vero Reds? Una troia infoiata.

L’ho imparato con estremo rammarico che, per alcuni uomini, mi auguro pochi, la donna è un essere immondo, sporco, preda da desideri incontrollati dell’organo maschile, completamente asservita al desiderio, irrimediabilmente puttana.

L’ho imparato a mie spese, quando bambina, nemmeno trenta chili fino a quattordici anni, il mio papà non mi faceva muovere da sotto l’ombrellone, quell’unica volta all’anno che ci portava a mare, non mi faceva mettere in costume, mentre mia madre non poteva mettere,  d’estate,  abiti senza maniche. Ovviamente non poteva andare a messa, non poteva parlare, non poteva avere una opinione.

Così fino a sedici anni, quando io, con in mano tutti i libri che, malgrado lui, ero riuscita a leggere, nascondendo il bagliore della lampadina sotto il letto e spostando il libro sotto il materasso, con in mano i  miei libri, presi a contestare quell’assurdità che vigeva in quella casa.

Tuoni e fulmini.

La pecora nera della sua famiglia!

Mia madre era sconvolta, il nonno, che, benché maschilista, era intelligente, incuriosito mi lasciava parlare, l’inferno in casa mia.

Ovviamente mi era proibito tutto, scioperi e cortei, manifesti e trasmissioni televisive, canzoni, anche Lucio Dalla era pericoloso… Bisogna saper perdere… cantava

Ed a me piacevano tutti questi cantanti strani. La mosca che cammina sulla mano… Gian Pieretti

Il pericolo numero uno… la donna

Da San Paolo a mio padre… il passo è breve.

Gli anni universitari furono scanditi da silenzi abissali, da rimuginamenti vari su come avrei ucciso questo uomo, che ancora è vivo, eh!, come avrei potuto liberare mia madre, mio fratello , mia sorella, da un uomo, anche simpatico agli altri, ma in casa, prepotente, egoista, viziato.

Mi accusava di ogni sorta di nefandezza, mi accusava di avere gajurri, io non sapevo nemmeno il significato della parola, mi offendeva nella mia femminilità, e nello stesso tempo pretendeva il bacetto serale, guai se andavi a letto senza averlo baciato, il bacio, dopo una giornata di sfida, per me era un segno di sottomissione, mi negavo, succedeva una tragedia.

Mia madre era sempre terrorizzata da questa ca..a di tragedia che era lì lì per esplodere se  non avessimo dato il bacio.

Mia sorella più piccola mi riconosce il merito di essere stata in prima linea, in questa lotta giornaliera fra un uomo che disprezzava le donne ed una donna che rivendicava rispetto.

Una lotta mai sopita.

Quando infelicemente decisi di coniugarmi con un altro essere maschile sognai per notti e notti di litigare col mio papà, sognai di arrivare alle mani, con un bastone, sognavo alterchi furibondi, mi svegliavo stremata.

La mia saggia amica alla quale raccontai mi rassicurò:-Vedrai, appena avrai il bambino, ti passerà-

Ero in gravidanza.

Mi passò infatti quel sogno.

Ma non passò il disprezzo che sento ancora ingiustificato verso le donne, non passò il disgusto verso un uomo, suppongo come  pochi, che, benché abbiano bisogno della donna, mio padre non saprebbe vivere senza mia madre, poi debbano sporcarla nel loro immaginario chiamandola troia infoiata.

Papà non usava questo termine… ed onestamente ho rimosso i suoi termini, alcuni non li ricordo più, ma è un  termine  appreso su neteditor.

Nei racconti di Reds, che scrive di una donna con fantasie sessuali maschili, con fantasie limitate, fredde ad un’anatomia del desiderio fermo a mio padre, un soddisfacimento inane, vuoto, senza fremiti, senza coinvolgimento, un soddisfacimento senza godimento, con rabbia, con impotenza.

Chiedo scusa allo scrittore, ma io non credo, non ho mai creduto a noi donne asservite ad un desiderio monocorde, ho sempre conosciuto donne dedite al sacrificio, donne attente alla cura della casa, donne fedeli, donne senza civetteria.

Sicuramente ci saranno anche donne dedite ai piaceri della carne, ma io non le ho conosciute.

Le donne che ho conosciuto io erano innamorate del loro uomo, erano e sono donne con grande dignità, donne che hanno sacrificato la loro vita a non disperdere il grande patrimonio della pulizia dei sentimenti.

Checchè ne dicano San Paolo, mio padre e Reds.

Forse ci saranno donne così… come loro dicono, ed ho grande pena anche per loro.


  




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