domenica 16 marzo 2014

La programmazione di Bloom



La programmazione                                   27 ottobre 2011

Insegnavo a Pallagorio, paese albanese dell’entroterra calabro, quell’anno, il 1984, ero di ruolo, il primo anno, non avevo mai fatto una programmazione.
La mia cattedra era in realtà Umbriatico, ma completavo  con le ore di storia e di geografia in una seconda di quel paesino.
Ad Umbriatico andò tutto liscio,  a Pallagorio invece, la programmazione che pure avevo fatto con scrupolo e sotto la guida  della collega più esperta, la trovai appesa  al muro, nella sala dei professori, fra quelle mancanti, da rivedere, fra quelle che il preside non aveva accettato.
Ripresi perciò in mano i fogli e li portai alla collega di ruolo, dopo una vita di insegnamento precario. Lei abitava con me in quell’esilio ed ormai adulta non si capacitava che già dieci anni prima avesse rifiutato di passare di ruolo per non andare proprio laggiù.
Ma il destino è così, fa tanti giri e ci porta dove noi non vogliamo, non pensiamo proprio.
Con il cartaceo in mano io le dissi:- Lo vedi? Il preside dice che non è fatta bene!-
-Ma non è possibile- rispose lei- ne ho fatte moltissime, non è certo la prima! –
Comunque per farmi un piacere  si rimise a riguardare ogni parola, a controllare, ad arricchire, e poi me la ridiede, pronta da consegnare.
Ma quale fu la mia meraviglia quando tornai a scuola di nuovo nel vederla appesa lassù sul muro, solo la mia, fra le rifiutate.
Mi venne un sospetto e con far circospetto cominciai a domandare ,qual era la cosa, l’anello mancante, perché non piacesse al capo, in questione.
Ed una collega mi disse :- Il preside vuole la programmazione secondo la tassonomia del Bloom-
Ma guarda -dissi io- e che ci vuole?A saperlo prima!
Così tornai dalla collega che affranta mi disse :-Ippolita, dobbiamo buttare di nuovo il materiale e farla  completamente diversa!-
Ma no- dissi io- ora ti faccio vedere.-
E presa la stessa programmazione sul primo rigo bianco lasciato per fare spazio, vergai in bella calligrafia – La programmazione è stata fatta seguendo la tassonomia del Bloom-
La collega scuoteva il capo, ma il preside poi mi chiamò in presidenza per elogiarmi, per dirmi che sì ero stata inesperta ma che poi alla fine avevo fatto un lavoro proprio a regola d’arte!
Passarono gli anni e questo preside lo ritrovai ispettore del provveditorato  e poi sempre su sempre più su, sono sempre stata tentata- ora glielo dico- mi dissi una volta quando lui dal suo metro e venti si sentiva potente, un Dio, come solo i cretini si sentono d’essere.
Ma anch’io son cretina quando faccio così, magari la sua è stata una svista, oppure benefico non volle infierire. Chissà come sarà andata mai!



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