lunedì 17 marzo 2014

la cinepresa nella vagina



La cinepresa nella vagina- Il sesso è sempre tabù

Veniva ogni estate a trovarci un mio zio buono e affettuoso, ci raccontava moltissime barzellette per farci sorridere ed era un vulcano di iniziative. Non riusciva a star fermo, la moglie e i figli erano esausti.

Aveva comprato una delle prime cineprese e riprendeva ogni cosa, il pranzo insieme, i nipoti che giocavano, i fiori e la campagna.

Riprendeva anche altro, come facesse non so.

Un giorno io ebbi in mano la sua cinepresa e chissà che bottone schiacciai e sulle prime non capii.

Era un muscolo cavo che si contraeva, che si restringeva e si allargava, che vorticosamente si animava come una spirale concentrica che risucchiasse anche lo sguardo.

Compresi che era una vagina ed ancora più incuriosita restai con cinepresa in mano domandandomi come avesse fatto a filmare dal di dentro, beh suppongo dal di fuori, insomma tutto il mio pensiero era impegnato in questo quesito quando mi accorsi che lui si avvicinava e dovetti ahimè restituire, chiudendo il tutto.

Poi ripensai a chi si fosse prestata a farsi filmare. La moglie? mi sembrava da escludere, poi ripensai a quante fantasie abbiamo e a come sia bello poter conservarle gelosamente celate nel nostro rimuginamento quotidiano.

Il sesso non è tabù, oramai, ci sta dicendo la esimia docente di studi di genere, ora il tabù è la morte.
Non sono d'accordo su questa affermazione, la trovo alquanto sciocca.

Se ognuno di noi si fermasse, vedrebbe che mai come oggi il sesso è tabù, misconosciuto, ridotto una cosa, un pezzo di pelle nemmeno irrorato.

Un sesso offerto a troppi digiuni, oppure consumato come un bicchiere di birra, poi sulle pulsioni si tace e ci si ammazza.

E lei, lei trancia su un sesso libero, che si fa dove e quando, che poi me lo dice lei dove si faccia, che invece ai suoi tempi non  si poteva ed invece ora… ora si è esposti agli sguardi curiosi invadenti e cannibali, ora un sesso è un ciondolo che infilo in albanesi, marocchine e moldave, anche italiane, perché no?, anche politiche dai, con la simpatica attenzione di tutti a guardare. Un popolo di guardoni non è un popolo che ha esorcizzato un tabù.

Il tabù appartiene alla sfera del sacro, mia docente universitaria californiana, il sacro vi sfugge negli alti studi americani berkeleyniani, ok?

Mai come ora il tabù esiste. Si ignora che il sesso sia spinta propulsiva a vita e ridotto cosa o pezzo viene dato cotto e mangiato a femmine e maschi, il genere uomo. Ah certo! Questa spinta vitale può avere infinte varianti tutte rispettabilissime finché esiste il considerare l’altro un fine e non solo un mezzo. Tante scuse se ogni tanto il mio sesso si ribella alle scempiaggini di una cattedratica. Probabilmente non compresi. Come continuo a chiedermi come fu fatta quella  ripresa nella vagina orgasmica.




1 commento:

Walter Angelucci ha detto...

Piacerebbe saperlo anche a me.;)