domenica 5 gennaio 2014

Il pennista

"Uno scrittorucolo vive dentro le sue trame, non sbircia oltre il suo scritto, circuisce il suo sé, la sua vita diviene naftalina, il suo ego: un frontespizio. Il Pennista cattura la luce, bacia la brezza , lambisce l'oltre, "palpeggia" le ombre... il suo Sé: Emoziona."
Scrive così la poetessa di pane e latte, altro suo verso bianco e gustoso da proustiana memoria.
Sono stata molto incerta davanti a queste parole oscure e ho preso subito il vocabolario. Scrittorucolo peggiorativo di scrittore, mi dice il Nuovo Zingarelli. Quindi sarebbe peggiorativo vivere dentro le proprie trame, circuire il proprio sé e non sbirciare oltre lo scritto.Tutti scrittorucoli allora, visto che la vita diviene naftalina, qui non ho capito, la vita un tarmicida?... Chissà cosa vuol dire, mentre é chiaro il pensiero seguente "Il suo ego un frontespizio" una cornice.
Il pennista cattura la luce...Mia dolce e cara poetessa,ho ripreso in mano il vocabolario e non ho trovato la parola "pennista". Poco male, si sa, i poeti inventano neologismi, per dare emozioni.
Vorrei sapere però se il pennista ha tante penne, vola nella brezza, sfiora la luce e palpeggia le ombre... il suo sè. Emoziona? Scusami tanto se non mi sono emozionata, se al contrario mi sono irritata da chi emoziona da frontespizio, usando il suo bello aspetto, la sua grazia e l'abilità a interpretare con grande bravura il poeta prezioso e rarefatto.
Accostamenti fatti di getto, ci dici tu, con molto fervore, e noi ti crediamo, si nasce poeta come si nasce insegnante, versi impeccabili e come cristallo, ti hanno detto, ti han dato premi e te li sei meritati, ma io ti prego... pennista no, non dirlo più. A me ricordano i pennuti vari e ti assicuro non solo a me.

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