venerdì 15 novembre 2013

Uomini visti da donne



23 settembre 2010

Uomini visti da donne



Una signora va a fare la spesa in un grande supermercato della città. Nello spazio antistante vi è un ampio parcheggio e alcune ragazze marocchine vendono fazzoletti – chiedono un euro. Un uomo distinto, conosciuto, si avvicina alle ragazzine. Parla con loro e poi convince una delle due forse la più piccola a salire in macchina, la sua macchina. La signora osserva incuriosita, perplessa, sulle prime avrà pensato che l’uomo si propone di aiutare le ragazze, ma deve ricredersi. Lui ha il classico atteggiamento dell’adescatore, l’occhio torbido, la voglia stampata sulla faccia. Così turbata la donna rimane indecisa e torna a casa. Sarebbe creduta? No, lei stessa si risponde. Lo racconta ad una amica. Anche l’amica non crede. Questo uomo è un uomo devoto, pio, un uomo molto religioso. Non può aver fatto, pensato di usare minorenni, senza difesa, per un piacere personale. Sembra assurdo. – Zitta – Zitta. Passa il tempo. Poi stranamente all’amica scettica viene raccontata la medesima storia dalla moglie dello stesso uomo. Oh no, la moglie non può dire:- Sai, mio marito… - Non può. Però racconta, racconta storie di violenze, di uomini adulti, molto adulti, rispettabili, rispettabilissimi, con sessualità non risolte, con mogli invisibili, che non toccano più, uomini che desiderano toccare o farsi toccare da bimbette marocchine, ucraine, o semplicemente da bimbette facilmente avvicinabili e indifendibili quando si sarebbero messe a raccontare. Chi crederebbe a queste bimbette? La moglie continua nel suo sfogo addolorata, mortificata, - Certo – spiega – non si fa così.- Sta bene attenta a non dire – Sai è mio marito questo uomo, sai è lui che torna a casa con questo odore un po’ così, di selvatico, addosso come un lupo. – Non dice così. Chi la crederebbe? Ascolta al telefono ancora scettica, molto sorpresa l’amica, e pensa a come la vita gira da sola e mette in comunicazioni situazioni diverse per poi evidenziarne una, una sola, e prosegue il suo giro. Continua a chiedere questa moglie che venga scritto, che venga scritta la vergogna di uomini ammantati da spirito cristiano, di uomini che hanno figlie, figli giovani, che vanno con bimbe. Solo dopo tanto tempo riesco a scriverne. Mi sembrava inverosimile. Ma quando ho letto che Simenon si vantava di essere andata a letto con una ragazzina, che Gandhi voleva una bimbetta nel letto la sera, che Montanelli aveva avuto in dono in Etiopia una bella bimba profumata, ebbene allora ho cercato di mettere su foglio una stranezza. La donna non è uguale all’uomo. Le bimbe poi sono più fresche. La donna non cerca bimbetti da infilarsi in macchina. Se lo fa è una maniaca, una pazza pericolosa. L’uomo è uomo. – Mio marito è un signore – disse sempre la stessa moglie una volta a chi le domandava se il marito la soddisfaceva sessualmente. Ma che risposta è? E’ la risposta giusta. Più i mariti sono indegni più le moglie incensano. Le donne non sarebbe credute. Visionarie. Si meravigliano con gli occhi increduli, non vogliono capire, ma come? Simenon se ne vanta e lei moglie ne soffre? Ma va! Nel libro di Giuseppina Torregrossa, alcune moglie siciliane parlavano delle zoccole dei loro mariti, se ne vantavano, una ne lodava la bellezza, con orgoglio affermava che suo marito sì che aveva gusto, avevano visto quanto era bella, quanto era appariscente la zoccola del marito? Mi sembrava anche questo inverosimile. Ma nel mio raccogliere le tante storie che voi donne mi raccontate ormai convinte che io le trasformerò in letteratura, una donna colta, intelligente, critica, analizzando anni accanto ad un marito femminaro, è questa la parola giusta?, osservava  che lei avrebbe accettato qualsiasi donna  purché tante donne accanto al marito, ed anche ora che lui ne aveva scelta un’altra, avrebbe capito se questa nuova fosse stata più bella di lei. Strana competizione. La nuova però non è più bella - non è più intelligente – non esiste. Le donne sono sempre in lotta fra loro per il possesso di un individuo ana – senza. Uomini visti da donne.

 -Io sono sempre  la moglie – mi dice una gentile ed elegante signora – dicono tante falsità su mio marito !  Ci vogliono male – E così continua, lei che può, a camminare imperterrita al braccio di questo uomo che manifesta, malgrado le tante donne avute, così dicono, una devozione encomiabile verso la sposa. Sarà vero? Voglio credere che fra noi possa ancora esistere  la possibilità di guardarci negli occhi. La sessualità è uno strano miscuglio di desideri, di appagamento, di potere, di risentimento, di violenza, ingabbiarla in un matrimonio è un artificio ormai logoro. Per le donne, per la maggior parte delle donne, questo artificio era la loro difesa, era l’unico spazio possibile. Io penso ancora  che sia per l’uomo che per la donna possa essere una bellissima opportunità di conoscenza. Ci saranno pure uomini e donne umani o è solo letteratura? Nella conoscenza solo letteraria della mia vita, ho filtrato la realtà sempre attraverso le parole dei miei libri, ho creduto possibili amori e interessi, ho percepito poi un malessere soffocato, tra quello che si vuole e quello che sia ha, tra quello che si crede giusto e quello che è giusto. Ho visto poi la grande differenza tra vita e letteratura. Un uomo visto con gli occhi di una donna è solo un marito - un figlio - un padre - prepotente ma ancora potente. Che sciupio di forze! Quanta energia per reggerli! Ma senza di loro la vita sembra che non abbia sapore, odore, senso, senza di loro la vita non è vita, è un’altra cosa.

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