venerdì 5 ottobre 2012

La sequenza di Fibonacci


La sequenza di Fibonacci

Tu mi parli,

 mi scrivi del tuo esser stata e non, ed io comprendo, perché esistono affinità che si scorgono da lontano, si percepiscono nell’aria così come lo farebbe un Bracco a tartufo teso.

Sono al momento il maggior collezionista delle doti di me stesso, un bluff, uno scherzo delle scelte, l’amara realtà dell’appartenenza alla sequenza di Fibonacci, attraverso un gioco di scatole cinesi che come apice eietta un pagliaccio macabro.

Mi trovo felice scoprendomi trasformato nella persona che da bambino sognavo, sperando di non diventare grande.


Ok
Anche tu co sta sequenza …
Da Google:
. ……………………………………………………
Sin dai tempi più antichi esiste una proporzione divina (o sezione aurea) che è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose. Dalla geometria all'architettura, dalla pittura alla musica possiamo osservare come tale rappresentazione corrisponda ad un rapporto che è stato definito pari a 1.618. Gli esempi in natura di elementi che richiamano la serie di Fibonacci sono numerosissimi. Tra i primi utilizzatori di questo rapporto ci furono sicuramente i Greci. Il rapporto tra lunghezza e larghezza nei templi greci era di preferenza 1,618.
Il rapporto fra un numero e il suo precedente tende a 1,618. Questo numero è detto rapporto aureo: è un numero irrazionale con molte curiose e misteriose proprietà...;

La successione di Fibonacci è una successione in sequenza di numeri interi naturali ciascun numero della quale è il risultato della somma dei due precedenti


Questo è quanto non ho capito io
O perlomeno ho capito io
C’è una regola matematica in tutte le cose
Ed i matematici  la trovano
Poi sulla lavagna scrivono formule e formule
Esatte
Esatte riproduzioni della  meravigliosità degli incastri
Negli organismi viventi e non
E tutti diciamo
Oh
Stupiti
Incantati
Come sia possibile
Che una miserrima esistenza, la nostra, sia inserita in un gioco matematico fascinoso,
che tutto abbia un senso
e che solo noi
non riusciamo a vedere.
Ancora dubbi?
Dopo la patristica?
Ma dai!
La sequenza , le nostre sequenze, tutte le sequenze  trascendono il nostro particulare, Guicciardini, e diventano universali, universalissime
se solo ci guardiamo intorno
senza foderare gli occhi  di ingordigia,
di prosciutto
diceva  una mia amica.
Io, tu, loro, siamo noi
Siamo parte di un tutto
E ricantiamo il canto antico dei nostri progenitori
In sequenze infinite ma leggibili su una lavagna nera o luminosa
Sulla lavagna eterna delle nostre anime in pena
Nel transito
Verso l’universo che vive in noi.

1 commento:

Litweb ha detto...

lavoro sporco
furto di spezzone di mail privatissima
pagherò con l'inferno
furto da google
confessato
furto da Wikipedia, già assolto.
Pensieri in libertà,i miei.
Libertà vigilata
dovrebbe essere
per impedire
i continui furti che
io faccio