giovedì 30 agosto 2012

Nel migliore dei mondi possibili

Nel migliore dei mondi possibili c’è sempre  un Candido che ci crede
C’è sempre un urone, un ingenuo che dice la sua, convinto che sia  facile che sia  giusta
Nel migliore dei mondi possibili c’è solo un modo per non accodarsi
Essere eccentrici, essere puttane al punto giusto , essere sempre un gradino su
Che sentano gli altri che a te sia permesso poter parlare  perché sai di più
Che sentano gli altri il rispetto e la stima che tu stai parlando a tuo rischio
Per fare un nuovo e strano sentiero, per poi invitarli dopo averlo pulito.
Campana, Pessoa, Kavafis ancora, non furon felici, non ebbero onori,
ma noi ora, con i libri in mano, li citiamo convinti che li abbiamo accettati.
C’è sempre un martire, un agnello sacrificale  che porge la guancia, che parla per noi
Che tenta, nel vuoto assordante di tanti, una frase che apra una mente serrata
Nel migliore dei mondi possibili non è facile essere una donna, un uomo  pensante
Bisogna soltanto accettare il pensiero uguale, omologato,  di tutti, di tanti,
ed essere senza un dubbio, una incertezza, pensarla solo con  un no o un sì
senza cercare un forse che ci dia la chiave di essere per una volta in un  mondo normale.
IL forse è bandito, è il vero peccato, perché ci costringe ad andare a vedere,
ad andare a studiare sui libri davvero, a verificare se quel che diciamo ha uno straccio di prova
Galileo lo disse nel cinquecento:-Fate la prova -L’esperimento- e dopo potremo
Sapere se è vero che viviamo in un mondo che più bello non c’è
Più bella cosa di te … più bella cosa non c’è … dopo di te...   lettura
A Voltaire       che è sempre presente   nelle nostre letture
Nel migliore dei mondi possibili




Nessun commento: